Un weekend a Nizza nasce per puro caso, un’occasione da prendere al volo che non ho saputo rifiutato, anche in solitaria.
Sempre attratto dalla città perché la mia amica Laura me ne ha parlato sempre con il cuore e gli occhi di chi l’ha vissuta per un po’ di anni.
Sarò di parte forse perché amo in maniera maniacale la Francia: sono innamorato di Parigi, ho visitato Bordeaux ed il popolo francese ha un fascino particolare.
Sarò di parte perché la gentilezza, i modi, i gesti, la delicatezza di chi ho incrociato lo sguardo e le parole le porto nel cuore. Come sempre.
DAY -1
Torno da Roma per andare a Napoli per preparare la valigia e ritirare la patente, ahimè scaduta (ebbene sì, passati 10 anni). Un pre-partenza che come al solito è movimentato. Imprevisto, chiedo a mio padre il piacere di ritirare la patente al posto mio. Portici mi chiama, ho un cliente da incontrare.
Torno a casa per cena, saluto velocemente i miei genitori e sotto a preparare la valigia.
Sono completamente una frana a prepare i bagagli eppure dovrei imparare, siccome qualche viaggio lo faccio ogni tanto. La cosa che più mi innervosisce è lo stare lì impalato a guardare il guardaroba e la valigia vuota. Mi ci vuole un po’ per sbloccarmi.
DAY 0
Più veloce invece la preparazione dello zaino fotografico con annesso MacBook. Quello mi riesce bene e veloce soprattutto. Rimando le ultime cose all’indomani mattina. Sveglia alle 7.
Sveglia che ovviamente non faccio nemmeno suonare, sono già arzillo e pronto. Non so perché ma stranamente mi sveglio carico prima del viaggio che ultimamente mi capita sempre più frequentemente di fare in solitaria.
Come sapete, ho viaggiato per anni interi da solo. Poi ho smesso dopo Bordeaux ed ho ripreso a fine Agosto per andare in Lapponia. Mi ci sto quasi riabituando ed ho ritrovato lo spirito giusto per affrontarli.
Mi sento di nuovo vivo, in solitaria ma vivo.
Ed un weekend a Nizza era il giusto compromesso per ricominciare.
Al che chiudo valigia, non ho aggiunto nulla quindi quasi sicuramente ho dimenticato qualcosa. Inserisco il pc nello zaino e scendo. Ho l’aereo alle 13, ma ho avuto l’idea di passare nel vecchio ente dove lavoravo un po’ di anni fa a Fiumicino, per salutare alcuni vecchi amici che non rivedevo da tanti anni. E come al solito è un’emozione rivederli, rivedere quei posti.
Dopo questa piccola parentesi affettiva, mi accorgo di essere in ritradissimo. Arrivo al parcheggio di Fiumicino alle 11:50, per 11 minuti riesco a fare l’imbarco del bagaglio e a passare i controlli di sicurezza. Ahimè però c’era un volo Alitalia per Nizza che mi confonde ed ovviamente vado lì a quel gate. All’esatto opposto del mio Easyjet, giusto per farvi rendere l’idea: Alitalia A09, EasyJet D11. In più tra una corsa da un gate all’altro una chiamata di lavoro cui non potevo non rispondere. Movimentata è dir poco. Il mio passato da podista mi ha aiutato a non perdere l’aereo che stranamente era in orario.
Il volo scorre metà dormendo e metà ascoltando un po’ di musica. Cerco sempre di ammortizzare il tempo perso in volo: spesso lavoro o recupero le forze. Essendo la durata di poco conto ho preferito recuperare piuttosto che lavorare. Atterraggio perfetto, ed il primo impatto con la città di Nizza è favoloso, l’aeroporto è praticamente in piena città sulla costa. Stupendo! Inizia quindi ufficialmente un weekend a Nizza.
Ma non è altrettanto favoloso il mio primo impatto con i piedi sulla terraferma. Mentre attendevo l’apertura delle porte in aereo, una signora ha avuto la brillante idea di aprire la cappelliera sopra la mia testa e due attrezzi sportivi cadono sulla mia testa.
Niente di preoccupante, mi sono però svegliato alla grande. Altro che sveglia.
Preferisco utilizzare Uber per raggiungere l’hotel che è in pieno centro sulla promenade: Hyatt Regency Nice. Mi attendono alla reception, conosco Floriane che mi accoglie con super gentilezza, dice che mi ha fatto una piccola sorpresa con la camera riservandomene una con vista pazzesca. Effettivamente è super wow. L’hotel è spettacolare in tutte le sue parti, raffinato e al tempo stesso a misura d’uomo nonostante si presenti in tutta la sua maestosità anche dall’esterno. Sistemo i bagagli e mi dirigo verso la stazione centrale di Nizza per ritirare l’auto che mi ha offerto Sixt Italia.
Con mio completo stupore mi consegnano un’auto non proprio sobria: una Mercedes Classe E station vagon bianca. Insomma non passavo inosservato tra le strade di Nizza. Fortunatamente in hotel c’era la possibilità di parcheggiare (fornendosi di un parcheggio privato) quindi nessun problema nel parcheggiare 3 metri di automobile.
Il tempo è abbastanza terso e siccome il giorno seguente il meteo non prometteva nulla di positivo, mi riverso subito per le strade di Nizza per scattare qualche foto innanzitutto nella parte vecchia (STREPITOSA d’altronde), perdendomi così nei vicoletti.
Quello che mi mancava, dopo un anno frenetico, era proprio il perdermi tra le persone. Io ed il mio zaino fotografico per un weekend a Nizza.
Come ho detto precedentemente in altri racconti di viaggio, non amo particolarmente, specie quando viaggio da solo, fare grossi programmi itineranti. Mi sento stretto e soffocato dalla frenesia di dover fare qualcosa. Nizza l’ho vissuta praticamente così, alla giornata.
Mi dirigo verso una gelateria, incuriosito dalla grandezza dei coni: chiedo alla signora un gelato alla frutta ed inizia a mettermi tutti i gusti all’interno. Mi dice che in questo cono posso mettere tutti i gusti che voglio, finché non straripa. Detto fatto!
Cala il sole e rientro in hotel, stanco morto. La vita mondana non fa per me durante la vita giornaliera, figuriamoci durante i viaggi nonostante a Nizza sia abbastanza viva la notte. Faccio un bel bagno rilassante e la mia serata termina al pc per post-produrre le prime foto e lavorare ai miei piccoli progetti.
DAY 2
Amo svegliarmi presto, anche senza sveglia. Ormai ne ho una incorporata infallibile.
Alle 7:30 sono in sala per la colazione, favolosa oltretutto. Programmo la giornata dopo qualche consiglio della mia amica Laura e di Mappando.eu una coppia di ragazzi di cui vi parlerò fra pochissimo.
La giornata non promette bel tempo, così prendo immediatamente l’auto e vado verso Saint Jean Cap Ferrat. Consiglio di passare qualche ora qui se avete intenzione di trascorre un weekend a Nizza. Il percorso è piacevolissimo, si passa per il porto per poi terminare su alcune colline dove la vista sulla città è strepitosa:
Arrivo su una spiaggia dove c’è un piccolo faro, ovviamente il mio drone Aquilotto si sbizzarisce e non poco.
Conosco un signore che minaccioso si avvicina verso di me, mi dice cose in francese che ahimé non capisco, dopo averlo esortato a parlare inglese. Continua a rispondermi in francese incavolato. Capisco che avevo posizionato il treppiedi in una zona privata: l’avevo posizionato oltre un muretto perché leggermente più in alto rispetto alla spiaggia. Niente di clamoroso insomma. Gli chiedo scusa e tanti saluti. Fortuna che non mi ha beccato col drone, altrimenti mi gettava a mare.
Mi dirigo verso l’hotel perché l’intenzione era quella di visitare alcuni borghi più a nord di Nizza ma inizia a grandinare prepotentemente così desisto. Resto intrappolato sotto un porticato per qualche ora, non avendo ombrello (li odio profondamente) non potevo rischiare di bagnare lo zaino con tutta l’attrezzatura all’interno.
Lentamente e con un po’ di acqua ovunque rientro in hotel dove preferisco lavorare in queste ore di pioggia incessante. Alle 18:00 mi aspettano i ragazzi di Mappando_inlove, Giulia e Kevin che vivono qui e mi hanno proposto un aperitivo per scambiare quattro chiacchiere. Ci vediamo in piazza Garibaldi dove ci sono molti bar e cocktail bar carinissimi, prendiamo uno spritz ciascuno.
Kevin è un fisioterapista che ha trovato lavoro a Nizza presso una struttura medica privata. Diritti e doveri e la sua posizione è rispettata e riconosciuta, Giulia invece si sta specializzando come Web Developer e sta frequentando alcuni corsi a riguardo. Sono fidanzati da 9 anni, sono coetanei (24 anni) e vivono a Nizza da Giugno. Hanno aperto questo profilo Instagram dove condividono la loro passione per i viaggi, rigorosamente in coppia e più wild rispetto ai classici viaggi.
Ciò che mi colpisce di loro, è lo sguardo pieno di sintonia. Si nota la sinergia di chi condivide la propria vita e le proprie passioni. Si sono conosciuti in Inghilterra, entrambi per un viaggio culturale durante il periodo del liceo, nonostante vivessero a 15 minuti di distanza non avevano mai avuto modo di incrociare gli sguardi. Galeotta fu l’Inghilterra.
Li saluto e rientro in hotel, dove mi aspettano i vestiti da rimettere al proprio posto ed una cena stranamente in compagnia. Conosco Izabelle, una ragazza proveniente da Verona che si trova a Nizza per lavoro: fa la hostess presso una compagnia aerea e di base si trova spesso qui in Francia dove ha una casa in condivisione con’amica-collega. Mi racconta di Nizza e di come sia cambiata in questi anni, diventando leggermente più turistica ed accessibile a tutti riscuotendo un grosso successo dal punto di vista dell’affluenza. Fortuna per le strutture che qui il clima d’estate è piacevolissimo, di contro mi racconta che quando il tempo si ingrigisce le persone diventano pigre e si rinchiudono tra le mura di casa. Effettivamente non ho notato tantissima affluenza sulla promenade e nello specifico nel centro.
Rientro in camera, la mia sveglia naturale suona alle 7 come al solito, nonostante tutto.
DAY 3
Colazione, chiusa valigia e direzione aeroporto.
Lascio a Nizza i colori, gli sguardi, la gentilezza, la raffinatezza, i profumi.
Tornerò ben presto, per un viaggio itinerante.