Il viaggio ad Amsterdam era nato diversamente, i biglietti aerei li avevo presi in estate. Per due.
Ho riaffrontato un nuovo viaggio in solitaria, un weekend lungo. La capitale olandese, seppur a misura d’uomo, meritava qualche giorno in più.
Non ero interessato ai coffee shop o alla sfrenata vita notturna, m’intrigavano i musei, l’architettura, i canali e i dintorni. L’Olanda nel mio immaginario era una nazione bella, così – anche in solitaria – decisi di partire comunque. Ho avuto la possibilità di poter collaborare con l’ente del Turismo di Amsterdam che mi ha messo a disposizione la IAmsterdam card valida per 72h così da avere accesso a tantissime attrazioni/musei gratuitamente.
13 DICEMBRE 2018
Mai tranquilla una mia partenza, il giorno prima i miei soci avevano organizzato una riunione/cena di lavoro così non mi sono potuto sottrarre. Da Roma torno a Napoli per cenare e ritorno a Roma dove il 13 dicembre alle 15:30 decollava il mio aereo per Amsterdam.
Parcheggio al solito Altaquota2 a Fiumicino, un autobus mi lascia alle partenze dove consegno il mio bagaglio stranamente in linea con il peso massimo (15kg questa volta con easyjet). Pranzo in zona gate di entrata e lavoro al pc. Come vi dico spesso, durante i viaggi mi piace tantissimo lavorare, sono molto concentrato ed ispirato specie in aeroporto durante le ore di attesa.
Atterro all’aeroporto Shipool di Amsterdam, ignaro di come dovessi raggiungere il centro, così m’informo come e dove andare. Una sbirciata ad Uber ma incuriosito dalla stazione ferroviaria appena sotto l’aeroporto, decido di fare il biglietto del treno e raggiungere la stazione centrale di Amsterdam. Da qui all’hotel sono pochi minuti di passeggiata (circa 15 minuti), sono ospite dell’hotel The Exchange per la prima notte. Un hotel molto particolare, mi hanno riservato una stanza al piano più alto, con un terrazzino niente male ma dal quale era impossibile far volare il drone (sì, è stato il mio primo pensiero) per il troppo vento! Di fianco all’hotel c’è un piccolo bar “The Stock” dove avrei poi fatto colazione il mattino seguente.
Mi riverso subito in strada, come il mio solito, cercando di catturare qualche attimo e capire dove fossi. La città è molto viva ed incasinata, soprattutto di sera a quanto pare. Gli odori/puzze non sono per me ed il primo impatto non è favoloso proprio per questo motivo. Ma la premessa sul mio più totale disinteresse circa la vita notturna di Amsterdam è più che valida.
Porto con me il treppiedi per le scarse luci che ci sono in città, c’è molto freddo ma è il vento ad essere più fastidioso. Questo clima lo amo, mi piace il freddo tagliente nonostante poi io lo soffra.
Piazza Dam, quartiere a luci rosse, Chiesa Nuova sono le tappe per il pomeriggio.
La serata termina in fretta, decido di rientrare portandomi la cena in camera e farmi una doccia per rimettermi in piedi il mattino seguente magari all’alba.
14 DICEMBRE
Sono ospite al bar di fianco per una colazione, pancake e cappuccino per iniziare bene la giornata che da lì a poco si sarebbe poi rivelata non proprio leggera.
Non avevo fatto grossi programmi prima di partire, anzi non avevo molte idee su cosa fare e dove andare.
Per questa notte ero ospite al Linden Hotel quindi perdo un po’ di tempo nel tragitto che decido di fare a piedi (non era vicinissimo, circa 3km a piedi) e di lasciare la valigia in reception. Mi hanno riservato una stanza al terzo piano che fa ad angolo ed affaccia su ambo i lati così da avere una vista mozzafiato sia sui canali che sul resto della città.
Mi dirigo al Rijksmuseum come prima tappa della giornata sempre camminando, solitamente comunque quando sono in giro preferisco le lunghe passeggiate ai mezzi di trasporto. A meno che le distanze non siano proibitive e troppo dispendiose in termini di tempo…
Il museo è uno dei più belli che io abbia mai visto: sarà per il debole che ho per queste opere d’arte esposte ma Rembrandt, Van Gogh e Vermeer sono artisti che sin dall’epoca del liceo mi sono sempre piaciuti. In particolare mi soffermo su alcune delle opere come: “Lattaia” di Vermeer, “Autoritratto” di Van Gogh, “Ronda di Notte”, “I Sindaci dei Drappieri” di Rembrandt che consiglio vivamente. Ahimè c’è molta calca ed intere scolaresche.
Il Rijksmuseum è strepitoso, vale la pena assolutamente. Uno dei musei più belli che io abbia mai visitato (ovviamente dopo quelli parigini!). Era esattamente l’esperienza che volevo dalla capitale olandese.
All’interno del museo c’è una biblioteca stupenda, un luogo fuori dal comune.
Non è possibile oltrepassare un piccolo cancelletto per andare a curiosare fra i libri perché riservato, ma potete entrare per fare qualche scatto cercando di non disturbare i presenti. Ci sono due piani al quale è possibile accedere alla biblioteca: al primo piano vi ritroverete praticamente tra i banchi e potreste anche sedervi, mentre al secondo vi ritroverete su di un balcone che affaccia al piano sottostante.
Di lì a pochi passi ho fatto tappa al Museo di Van Gogh, come ingresso stampa ho dovuto fare un accredito il giorno precedente (sul sito del musei) nonostante avessi la carta IAmsterdam.
Ho dei ricordi ben precisi di Van Gogh, al liceo avevo un professore d’arte abbastanza in fissa per cui osservare e vivere quelle opere da vicino mi procura una bella emozione. “I mangiatori di patate”, “Natura morta con bibbia”, “Alberi e sottobosco”, “Autoritratto con tavolozza e pennelli”, “La camera di Vincent di Arles”, “Girasoli”, “Vaso con Iris”, “La casa gialla”, “Campo di grano con volo di corvi”, “Autoritratto con cappello di feltro”, “Il seminatore”, “La sedia di Gauguin”.
Insomma sono di parte con Van Gogh, colpa del mio professore d’arte al liceo.
Incuriosito dalle foto del quartiere Joordan (nei pressi del mio hotel) faccio un bel reportage con le luci della sera.
La mia giornata termina con una cena in camera.
Quando sono in giro da solo non amo particolarmente cenare/pranzare da solo, è un mio limite lo ammetto.
15 DICEMBRE
Sveglia, colazione e valigia. Mi aspetta un altro hotel ma prima di andare via dal Linden Hotel, di lì a 20 minuti di passeggiata c’è il Westpark dove decido di far svolazzare il drone.
C’è molto vento ahimè e tanta foschia, eccovi qualche scatto dall’alto:
Rientro in hotel e mi dirigo nell’altro hotel passeggiando: le strade di Amsterdam non sono comodissime da fare con una valigia nonostante la città sia praticamente concepita per passeggiare o andare in bici.
Proprio sulle bici voglio fare un appunto.
La concezione della bicicletta qui ha un suo perché e lo stile di vita cambia. Cambiano i tempi, cambiano gli spostamenti, cambia l’apporto che si da’ alla città etc. Ma ciò che non mi piace è questo essere spericolati in bici, pare che abbiano il diritto di fare ciò che li pare.
Diversamente da Copenhagen, per citarne una.
Sono ospite del Bank’s Mansion per questa notte. Un hotel molto carino, leggermente di fascia superiore rispetto ai due precedenti in una zona diversa (nei pressi del mercato dei fiori).
Molto deluso dal famigerato mercato dei fiori “Bloemenmarkt”, tutto sembrava tranne che un luogo dove vendevano fiori. Leggendo su internet, con gli anni – essendo meta turistica molto frequentata – si è trasformata in un luogo dove vendere calamite ed oggettistica varia a discapito dei fiori. In generale comunque va visto.
Parallelamente ai musei, l’architettura è uno degli aspetti che più mi colpisce della città olandese. Amo i palazzi, le case ed ogni struttura imponente ha un suo fascino. Amsterdam è una miscela di stili architettonici: dai canali del 17° secolo alle opere dell’architetto Berlage. Aprite gli occhi, di tanto in tanto alzate la testa e siate curiosi.
Pomeriggio che dedico ai regali da portare a casa. D’altronde se torno a mani vuote, mia sorella e mia madre mi rimandano a destinazione, nuovamente. Solitamente acquisto una calamita ed una di quelle “palle” con la neve all’interno per mia madre che ne colleziona a bizzeffe, mia sorella invece mi richiede sempre una tazza. In più, spesso e volentieri, cerco di prendere qualche pensiero legato sempre alla nazione che visito. In particolare ho preso un mazzo di tulipani finti (molto belli!).
16 DICEMBRE
Cambio hotel, l’ultimo questa volta. Sono ospite al The Albus Hotel, poco più avanti del Bank’s Mansion, fortunatamente. La stanza era già pronta, così da poter posare subito la mia valigia e dirigermi alla stazione centrale.
Questa mezza giornata la dedico ad Haarlem, un posto fuori dal mondo quasi. La raggiungo in circa 20 minuti. C’è un bel mercato (Grote Markt) in piazza dove sorge anche una chiesa (Grote Kerk) spettacolare che vi consiglio di visitare.
In ogni città dedico sempre un po’ di tempo alle chiese, da lì passano sempre anni di storia.
Infine tornando verso la stazione di Haarlem, c’è un piccolo mulino: il Molen de Adriaan che consiglio vivamente.
Dalla stazione di Haarlem prendo un altro treno che mi porta a Zandvoort aan Zee.
Con il mare ho una relazione di amore ed odio. Non lo apprezzo nei mesi estivi ma d’inverno/autunno è uno dei luoghi che più cerco, specie in viaggio.
Qui al nord dell’Olanda c’è un vento pazzesco, le intenzioni di far volare il drone svaniscono appena metto piedi fuori dal treno. Scatto comunque qualche foto:
Pranzo in un ristorante (l’unico aperto sul lungomare) e rientro ad Amsterdam nel tardo pomeriggio.
17 DICEMBRE
Alle 12:00 ho l’aereo che mi riporta a Roma Fiumicino.
La mattinata la dedico ad una passeggiata, senza fotocamera, in centro. Il risveglio con la neve è caratteristico, quasi da fiaba.